A cura di Anna Paini, Massimo Salvetti, Medicina Interna Università di Brescia & Medicina d’Urgenza ASST Spedali Civili di Brescia
Il dolore cronico, definito come dolore che perduri da almeno 3 mesi, è considerato al giorno d’oggi come condizione patologica a sé stante, e non più solamente come una conseguenza di un’altra malattia, ed è annoverato fra le cinque cause principali di anni vissuti con disabilità (YLD) nel mondo, interessando più di un quinto della popolazione adulta.
Alcuni studi hanno suggerito che possa esistere una relazione fra dolore cronico e malattie cardiovascolari (CV), pur con alcuni limiti metodologici legati alle dimensioni del campione, ai possibili fattori confondenti o alla inadeguata definizione delle caratteristiche e alla durata del dolore. Sulla base di queste premesse un gruppo di ricercatori svedesi si è proposto di analizzare la relazione fra dolore di breve durata, dolore cronico localizzato e dolore cronico diffuso ed il rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari quali infarto miocardico, scompenso cardiaco, ictus cerebri.
Gli autori hanno analizzato un campione di 475.171 soggetti inclusi nella UK Biobank con anamnesi negativa per eventi cardiovascolari pregressi. Il 40% dei soggetti non riferiva alcun tipo di dolore, il 18% riferiva recente dolore acuto di breve durata (≤3 mesi), il 40% riferiva dolore cronico localizzato (durata >3 mesi, da 1 a 7 sedi), mentre l’1 % riferiva dolore cronico diffuso (>3 mesi, diffuso). Rispetto ai soggetti senza dolore, fra i soggetti con dolore cronico vi era una prevalenza lievemente maggiore di sesso femminile, di fumatori, di BMI elevato e di diabete mellito, e nessuna differenza in termini di valori pressori o prevalenza di ipertensione arteriosa. Durante un follow-up (FU) di 7±1 anni 10.021 soggetti hanno presentato una prima complicanza cardiovascolare (30.2 per 10.000 persone-anni). Più in dettaglio, 3399 eventi CV (26.8 per 10.000 soggetti-anni) erano nel gruppo che non riferiva dolore, 1665 eventi (27.1 per 10.000 soggetti-anni) nel gruppo con dolore di breve durata, 4692 (35.1 per 10000 soggetti-anni) nel gruppo con dolore cronico localizzato e 265 (60.5 per 10 000 soggetti-anni) nel gruppo con dolore cronico diffuso.
All’analisi multivariata, che ha tenuto conto di numerosi possibili fattori confondenti (inclusi i tradizionali fattori di rischio CV ma anche variabili socioeconomiche, attività fisica, ansia e depressione, utilizzo di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, la presenza di malattie infiammatorie, la presenza di malattie neoplastiche) la presenza di dolore cronico è rimasta un fattore predittivo indipendente per eventi cardiovascolari incidenti (dolore cronico localizzato: HR 1.14, IC 1.08-1.21, p<0.001; dolore cronico diffuso HR 1.48, CI 1.28-1.73, p<0.001) (Figura).
Anche stratificando per sesso, età e BMI nel modello multivariato i risultati rimanevano sostanzialmente invariati.
I pregi dello studio sono rappresentati dalla numerosità del campione, dal fatto di avere tenuto conto di numerosi possibili fattori confondenti e dal disegno longitudinale con FU di sette anni. Inoltre il disegno dello studio ha consentito di dimostrare che la presenza di dolore, a prescindere dalla condizione patologica sottostante, si associa a tutti i tipi di eventi cardiovascolari principali (infarto miocardico, scompenso cardiaco, ictus cerebrale, mortalità cardiovascolare). D’altro canto il fatto di avere effettuato l’analisi nella UK Biobank potrebbe aver favorito l’inclusione di soggetti particolarmente attenti alla salute ed avere pertanto arruolato soggetti a rischio CV meno elevato rispetto al resto della popolazione. Anche limitazione della inclusione a soggetti di età compresa fra i 40 ed i 69 anni limita un po’ la estrapolazione dei risultati a tutte le fasce d’età.
In conclusione i risultati di questo studio, considerati anche nel contesto dei precedenti studi, suggeriscono che nei soggetti con dolore cronico potrebbe essere appropriato tener conto del possibile incremento del rischio cardiovascolare.
Bibliografia
Rönnegård AS, Nowak C, Äng B, Ärnlöv J. The association between short-term, chronic localized and chronic widespread pain and risk for cardiovascular disease in the UK Biobank. Eur J Prev Cardiol 2022;zwac127.