A cura di Massimo Salvetti, Clinica Medica, Università di Brescia & 2 Medicina ASST Spedali Civili di Brescia
Nei pazienti che accedono ai Dipartimenti di Emergenza/Urgenza ed Accettazione (DEA) il riscontro di valori pressori elevati è piuttosto comune. Alcuni studi hanno evidenziato che in più di un terzo dei pazienti è possibile osservare valori di pressione arteriosa elevati; inoltre, in circa il 20% dei casi i valori sono spiccatamente elevati (grado 3). Tuttavia non è ben chiaro se tale elevazione della pressione arteriosa rifletta uno scarso controllo della pressione arteriosa anche al di fuori dal pronto soccorso e, soprattutto, se possa associarsi ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari. Infatti il DEA non sembra essere l’ambiente ideale nel quale misurare la pressione arteriosa, perché l’ansia, il dolore e lo stress potrebbero rappresentare fattori confondenti in grado di influenzare i valori pressori rilevati. Uno studio pubblicato recentemente su Hypertension ha analizzato i dati relativi a un ampio gruppo di pazienti visitati fra il 2010 ed il 2016 in due DEA nell’area di Stoccolma. La raccolta dei dati ha preso in considerazione i primi valori di pressione arteriosa misurati nella fase di triage. L’età media era di 50±20 anni ed il 54% era di sesso femminile; i sintomi più spesso rilevati erano dolore addominale, dolore toracico, disturbi respiratori, cefalea e febbre. Su un totale di 300193 soggetti sono stati osservati 8999 nuovi eventi cardiovascolari, durante un follow-up medio di 3.5 anni. Sia la pressione sistolica che quella diastolica sono risultate associate al rischio futuro di eventi cardiovascolari totali, ed anche di infarto miocardico e stroke, quando analizzati separatamente. Considerando come gruppo di riferimento i pazienti con pressione normale, è stato osservato un progressivo e significativo aumento del rischio nelle varie categorie pressorie. Il rischio è risultato aumentato anche nei pazienti che presentavano ipotensione (PAS < 90 mmHg) al momento della valutazione di triage.
In conclusione lo studio fornisce informazioni che possono avere una significativa rilevanza pratica. La pressione arteriosa misurata nel Pronto Soccorso sembra infatti rappresentare uno strumento utile per identificare soggetti a rischio aumentato di eventi cardiovascolari.
I dati di questo studio sembrano indicare l’opportunità di strategie gestionali che possano prevedere una rivalutazione sistematica di questi pazienti, da parte del medico di medicina generale e, eventualmente, sulla base della presentazione clinica e del grado di elevazione della pressione arteriosa, un invio ad un centro ipertensione.
Fonte:
Pontus Oras, Henrike Häbel, Per H. Skoglund, Per Svensson. Elevated Blood Pressure in the Emergency Department. A Risk Factor for Incident Cardiovascular Disease. Hypertension 2020 Jan;75(1):229-236