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Giulia Nardoianni, Giuliano Tocci, Centro per la Diagnosi e la Cura dell’Ipertensione Arteriosa, UOC di Cardiologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare, Università di Roma Sapienza, Roma, Italia

L’ipertensione sistolica isolata (ISH) è una condizione clinica caratterizzata da valori di pressione arteriosa sistolica (PAS) ≥140 mmHg e da valori di pressione arteriosa diastolica (PAD) <90 mmHg. L’ISH è il più comune fenotipo di ipertensione fra i pazienti anziani, essendo correlata a un aumento della rigidità aortica e alla disfunzione endoteliale, mentre è raramente osservata nei giovani adulti. Il significato prognostico e il suo impatto sul rischio cardiovascolare è tuttora oggetto di studio, dal momento che studi clinici osservazionali hanno riportato dati contrastanti, sia in termini di prevalenza che implicazioni terapeutiche. Ad oggi, infatti, non sono disponibili studi clinici randomizzati controllati che abbiano dimostrato un beneficio clinico derivante dalla riduzione dei valori pressori in questa categoria di soggetti giovani, mentre sono disponibili numerose evidenze in soggetti anziani o molto anziani affetti da ISH.

Un recente studio clinico osservazionale ha analizzato le caratteristiche cliniche e il rischio prospettico di mortalità per cause cardiovascolari (CV) associata a ISH in una coorte di 5597 giovani adulti (49,8% uomini, 50,2% donne) con età compresa tra i 25 e i 45 anni (Seryan et al., 2021).

In tale popolazione, la ISH aveva una prevalenza del 5,2%, interessando principalmente gli uomini (73,1%). I pazienti con ISH presentavano più frequentemente fattori di rischio concomitanti, fra cui fumo, obesità e ipercolesterolemia rispetto ai normotesi. In particolare, mentre l’obesità, l’ipercolesterolemia e l’inattività fisica sono risultati essere maggiormente rappresentati nei gruppi di pazienti con ipertensione diastolica isolata (IDHT) ed ipertensione sostenuta (HTN), il fumo è risultato essere maggiormente rappresentato nei partecipanti con ISH rispetto agli altri gruppi. Pertanto, è stato ipotizzato che l’effetto dannoso del fumo sulla rigidità arteriosa e l’accelerazione del declino correlato all’età nell’amplificazione della pressione arteriosa nei giovani sia uno dei percorsi principali dell’ISH.

Un altro dato interessante emerso da questo studio è che gli uomini con ISH erano più alti dei partecipanti con IDHT e HTN. Pertanto, sembra delinearsi un “prototipo somatico” di paziente con ISH: individui maschi, alti, fumatori, fisicamente attivi.

Un altro dato interessante emerso dallo studio è risultato essere l’associazione con lo stress prolungato. Il gruppo di pazienti con ISH ha, infatti, mostrato minori livelli di stress rispetto agli altri gruppi. Questo dato rafforza l’ipotesi per cui l’ISH nel giovane non possa essere completamente spiegata dall’effetto camice bianco, che è valutato come una condizione di risposta allo stress acuto.

Durante un periodo medio di follow-up di 25,3 anni (DS ± 5,89), sono stati osservati 133 (2,4%) eventi cardiovascolari fatali, inclusi 88 eventi negli uomini e 45 eventi nelle donne. I partecipanti con ISH avevano un tasso di mortalità per malattie CV significativamente più alto rispetto ai partecipanti con PA normale (1,5 contro 0,6 casi/1000 anni-persona (py), p = 0,001). Tuttavia, come mostrato in Figura 1, il tasso di mortalità ha rivelato differenze di sesso significative, per cui gli uomini con ISH avevano quasi due volte più probabilità di sperimentare la mortalità per malattie CV rispetto alle donne con ISH (p > 0,0001).

 


Figura 1.
Mortalità cardiovascolare in base al sesso ed al fenotipo di ipertensione

 

Sebbene lo studio presenti alcuni potenziali limiti, tra cui il principale potrebbe essere la mancanza di misurazioni ambulatoriali o centrali della PA e dei parametri di rigidità arteriosa, esso dimostra come la ISH nel giovane sia associata ad una varietà di caratteristiche demografiche, di stile di vita, antropometriche, somatiche e psicosociali eterogenee.

Tuttavia, resta irrisolto se la ISH nei giovani adulti aumenti il rischio futuro di mortalità CV, in particolare tra gli individui alti che potrebbero avere un aumento della PAS in periferia (brachiale), ma non a livello centrale (aortica).

Bibliografia

Seryan A, Martin M, Hamimatunnisa J et al. Cardiovascular mortality risk in young adults with isolated systolic hypertension: findings from population-based MONICA/KORA cohort study. J Hum Hypertens (2021). https://doi.org/10.1038/s41371-021-00619-z