A cura di Valeria Bisogni e Costantino Mancusi – Gruppo Giovani SIIA
Il monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa (home blood pressure monitoring – HBPM) rappresenta, insieme al monitoraggio ambulatoriale delle 24 ore, lo strumento indicato dalle linee guida europee ESC/ESH 2018 e americane AHA 2017 per la diagnosi e il management del paziente iperteso. A supporto di ciò, numerosi studi hanno evidenziato il ruolo predittivo dell’HBPM sia in termini di rischio cardiovascolare che di progressione di danno d’organo. Inoltre, l’HBPM, essendo più economico e disponibile, può essere ampiamente utilizzato anche nei centri di primo livello, senza dimenticare la sua maggiore “tollerabilità” da parte del paziente. A tal proposito, nel 2021, il Working Group on Blood Pressure Monitoring and Cardiovascular Variability dell’ESH ha illustrato le indicazioni per una corretta esecuzione dell’HBPM, per rendere tale strumento il più riproducibile possibile. La pressione arteriosa domiciliare deve essere valutata come la media di tutte le misurazioni eseguite con apparecchio semiautomatico, validato, per almeno 3 giorni e preferibilmente per 6-7 giorni consecutivi prima di ogni visita clinica, con letture al mattino e alla sera, prese in una stanza tranquilla dopo 5 minuti di riposo, senza aver assunto farmaci, cibi o bevande immediatamente prima, con il paziente seduto con la schiena e braccio supportato. Dovrebbero essere effettuate due misurazioni per ciascuna sessione di misurazione, eseguita a distanza di 1-2 minuti.
Tuttavia, non è ancora possibile stabilire con certezza se i pazienti ipertesi vengano “istruiti” su come misurare la pressione arteriosa a domicilio e se le suddette indicazioni siano correttamente messe in pratica.
In questo contesto è nato il progetto ACCURAPRESS, a cura del Gruppo Giovani SIIA, i cui risultati sono in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale Blood Pressure. L’obiettivo della survey è stato dunque verificare quanti pazienti (intervistati in corso di visita ambulatoriale) erano a conoscenza delle indicazioni sulla corretta esecuzione dell’HBPM, quanti di loro le mettevano in pratica e, infine, analizzare se ci fosse una correlazione tra la consapevolezza del corretto HBPM e la presenza di danno d’organo mediato dall’ipertensione e rischio cardiovascolare.
I dati sono interessanti perché hanno mostrato come solo 2/3 (71%) su un totale di 643 pazienti ipertesi ambulatoriali, nonostante la gran parte non fossero prime visite, riferiva di essere stato informato su come misurare in maniera corretta la pressione arteriosa a domicilio. Siamo andati successivamente ad indagare le percentuali di risposte corrette per ogni singola indicazione e i risultati sono stati scoraggianti, le percentuali spesso inferiori al 50% (Figura 1) e la somma delle risposte corrette, cui abbiamo assegnato un punteggio pari a 1, era in media (+ DS) pari a 4 (+ 2).
L’analisi di correlazione ha inoltre sottolineato come pazienti con punteggio maggiore fossero più giovani, mostrassero valori pressori domiciliari e in office più bassi, presentassero un minor tasso di dislipidemia e di danno d’organo mediato dall’ipertensione. Nel modello di regressione logistica la presenza di danno d’organo vascolare, in termini di placca carotidea, correlava in maniera significativa con un punteggio minore, indipendentemente dal sesso, dai valori di pressione arteriosa sistolica in office e dalla presenza di dislipidemia.
Sulla base di questi risultati, pertanto, abbiamo potuto affermare che l’HMBP è uno strumento valido non solo per confermare la diagnosi di ipertensione arteriosa, ma soprattutto per il follow-up, per stratificare il paziente in termini di rischio cardiovascolare poiché esso, se eseguito in maniera corretta, può fornirci informazioni fondamentali anche sulla progressione di danno d’organo. Tuttavia, i pazienti non sembrano essere pienamente consapevoli di come si effettua un corretto HBPM e spesso, anche le indicazioni più banali, non vengono osservate. Questo rappresenta una sfida per noi clinici, ci pone davanti alla necessità di procurare a ciascun paziente cui viene richiesta l’analisi della pressione arteriosa domiciliare le corrette indicazioni, non solo in maniera orale ma anche fornendo uno schema scritto che possa facilitarlo a domicilio. Siamo dunque anche obbligati a verificare che tali indicazioni vengano osservate visita dopo visita. Da ciò quindi la necessità di uno studio prospettico-osservazionale volto ad accertare la reale compliance dei pazienti, al fine da rendere sempre più accurato l’HBPM.
Va inoltre sottolineata l’importanza di fornire a tutti i pazienti le corrette indicazioni per la misurazione della pressione arteriosa a domicilio come mostrato nell’apposita vignetta sottostante.
Bibliografia
Parati G, Stergiou GS, Bilo G, et al. Home blood pressure monitoring: methodology, clinical relevance and practical application: a 2021 position paper by the Working Group on Blood Pressure Monitoring and Cardiovascular Variability of the European Society of Hypertension. J Hypertens. 2021;39:1742-1767.
Mancusi C, Bisogni V, Maloberti A, et al. ACCURAcy of home blood PRESSure measurement: the ACCURAPRESS Study – A proposal of Young Investigator Group of the Italian Hypertension Society (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa). Blood Pressur, in press.